La voce di...

Bianca Maria Faggian:

Le opere di Paola Munari sono appartenenti a diversi periodi dell’attività artistica, attività che si caratterizza per una costante ricerca sul colore, attraverso un’unica tecnica, l’acquerello. Se si vuol delineare l’evoluzione della storia artistica, è corretto farlo se riferito all’instancabile ricerca sul colore, inteso come tonalità, spessore, trasparenza, intensità. Le forme presenti negli acquerelli, più definite nella prima produzione, nel corso del tempo, diventano più rarefatte, fino a raggiungere espressioni astratte. Resta il colore, dunque, l’unico, vero soggetto dell’opera. Fonte d’ispirazione è qualsiasi elemento della realtà: un paesaggio, una foto, la lettura di una poesia, un incontro. Perché tutto è, per lei, vita, quella vita che vuole incontrare, capire, interiorizzare, e che le suscita sentimenti ed emozioni. Questo suo mondo personale si esterna attraverso il colore dell’acquerello. Un colore, ora denso ora trasparente, che interagisce con il materiale che lo accoglie: crea effetto macchia o si coagula, ma lascia anche spazio al bianco del foglio per creare intensi effetti di luce. È importante capire che la vita è fonte di ispirazione, e come in una “danza” Paola Munari si sposta passo dopo passo, per cogliere l’essenza della realtà per lei più significativa e per esprimerla nelle sue opere . Le “Sagome umane”, ben definite nei contorni,sono raffigurate con i loro stessi stati d’animo, resi da colori compresenti: freddi, verdi blu viola, e caldi, rossi gialli arancio; esprimono diversi sentimenti contemporaneamente presenti nell’animo e nella mente della pittrice, e si traducono in pennellate continue: orizzontali, verticali, che a volte si sovrappongono e creano una trama indefinita di colori inediti. Gli acquerelli dipinti dopo la lettura di poesie di José Saramago e di Marina Agostinacchio sono particolari perché non intendono tradurre il significato del testo, ma fissare, con il colore, le emozioni nate dalle parole del testo stesso. La valenza della parola viene esaltata dalla trascrizione dei versi che hanno ispirato la stessa composizione, situati in posizioni chiave nel foglio, attraversano i colori che li esprimono. L’elemento “acqua” è presente in una serie di immagini di ambienti urbani e non, per citarne alcune.: “Barche”, “Prato della Valle”, “Venezia”, “Laguna”. Paola Munari rivive l’ambiente in modo del tutto personale, ne coglie gli elementi più significativi per la sua sensibilità. Lo spazio bianco assume in questi acquerelli un valore determinante, perché restituisce al dipinto la luce naturale che è diffusa attorno agli oggetti e li esalta nella loro naturale presenza.
“Foresta turchese” è una composizione particolare sia per l’uso del colore che per le forme. I tronchi scheletrici alludono a sagome umane che appaiono vive sia per le linee che le costruiscono, sia per il loro colore chiaro turchese. L’ambiente che circonda le sagome-tronco è marrone, il colore che di per sé appartiene ai tronchi, mentre questi hanno il colore dell’aria. Grazie a questo scambio, si crea un effetto di negativo che suggestiona l’osservatore. “Fulbe”, che ha meritato il premio “Agna”, è una composizione che rappresenta l’ambiente caldo del deserto in una sapiente scelta di toni beige ora intensi ora sfumati, mentre “Arabe”, attraverso primi piani di donne, propone un’esplosione di colori vivaci e costruttivi. Spero di aver dato alcuni spunti di riflessione utili per leggere ed apprezzare meglio gli acquerelli di Paola Munari che vi invito ad osservare per catturarne il forte valore.

Silvia Ci:

La tentazione di inseguire le tracce lasciate dalla vita costituisce la forza e insieme il punto di fuga dei lavori di Paola Munari, insegnante e pittrice per passione. Nell’evoluzione del suo cammino di artista si notano una progressiva rarefazione delle forme e una convergenza con altre espressioni d’arte – la poesia in primis – che tuttavia non tradiscono il carattere di creativa immediatezza proprio della sua personalissima tecnica. Paola Munari fa letteralmente esplodere gli equilibri pittorici classici attraverso contaminazioni cromatiche di insolita eleganza. I risultati evidenziano in tal senso la fedeltà ad un’armonia riflessa su una polisemia di fondo: tutti i suoi quadri si rivolgono alla vita, poiché tentano di corrispondere ai colori della sua meravigliosa complessità.